Alan Rickman, il Severus Piton di Harry Potter, muore all’età di 69 anni

2016. Il mondo piange la morte prematura di uno dei pionieri della musica internazionale, David Bowie.
Se il 10 gennaio è stato giorno di epitaffi, necrologi in onore dell’artista britannico, essi sono destinati a perdurare anche in questi giorni per ricordare un altro grande artista londinese venuto a mancare: Alan Rickman, che tutti noi abbiamo conosciuto come il freddo Severus Piton della saga di Harry Potter.
Una notizia che lascia esterrefatti tutti i fans della amata produzione legata al mago con gli occhiali, ma che non può che trovare particolare compianto in tutti gli amanti della Settima Arte.
Una carriera di oltre trent’anni, dai primi successi che lo hanno reso celebre come il ruolo di Hans Gruber in Die Hard – Trappola di cristallo (1988) fino ad arrivare a partecipazioni in film come L’ospite d’inverno o ancora il più recente musical Sweeney Todd con Johnny Depp.
Amato dal grande pubblico per la sua dote recitativa (cosa che gli ha permesso di guadagnarsi una certa notorietà anche in ambito teatrale), Alan Sidney Patrick Rickman con la sua morte lascia la moglie Rima Horton, con cui si è sposato nel 2012, provocando un grande vuoto nel mondo dello spettacolo e nella scena cinematografica internazionale.
Credo che disciplina e libertà siano in qualche modo collegate.” in questa frase può essere riassunto tutto l’estro artistico dell’attore, scomparso all’età di 69 anni a seguito di un cancro; recitazione sobria e mai sopra le righe, un attore della vecchia scuola potremmo dire, il cui punto di forza era una capacità espressiva davvero singolare che gli valse un Golden Globe come miglior attore in una mini-serie o film per la televisione, per Rasputin – Il demone nero nel 1997 e un BAFTA Awards  come miglior attore non protagonista per Robin Hood – Principe dei ladri nel 1992.
British Style, eleganza nei modi e, per chi ha avuto modo di vedere alcuni suoi film in lingua originale, un timbro di voce inconfondibile questo era Alan Rickman.
Punto di riferimento delle nuove generazioni che, cresciute con il maghetto dalla cicatrice a saetta, lo hanno conosciuto nelle sue vesti migliori, quelle di Severus Piton.
Entrato nell’immaginario collettivo come il Professore di Pozioni avrebbe fatto fatica a togliersi quei panni, frutto di quel mondo magico creato dalla scrittrice J. K. Rowling e, forse, lui lo sapeva che quel ruolo lo avrebbe “condannato” ad una eterna fama, proprio sue le testuali parole: “Quando sarò vecchio, me ne starò seduto su una sedia a rileggere Harry potter. E se la mia famiglia mi dirà: “Dopo tutto questo tempo?” Io risponderò: “Sempre”.
Non ci resta che dare un ultimo saluto ad un grande interprete del cinema contemporaneo e stringerci alla sua famiglia, ricordandoci che, oggi come oggi, è bene non lasciarsi andare ad ipocrisie e moralismi inutili ma dare il giusto riconoscimento ad un uomo che ha dato tanto all’arte e alla cultura internazionale.

Victor Venturelli