Ad ognuno il suo: 20 piatti dalle nostre regioni

Detto e stradetto: l’Italia è la numero 1 in campo culinario. Nessuno la batte e nessuno mai la batterà. Recente è la nomina della pizza a Patrimonio UNESCO che permette ancora una volta all’Italia di qualificarsi in testa nella classifica per il numero dei Patrimoni dell’Umanità, superando così la Cina!

Il vantaggio che forse ha reso famosa e appetibilissima la cucina italiana è che non stanca mai: c’è sempre qualcosa di diverso da provare ovunque si vada. Dalla grande città al paesotto sperduto, la cucina italiana non ha fatto della monotonia una caratteristica distintiva. E meno male! Immaginatevi a mangiare sempre patate come fanno i crucchi. Che noia!

Per questo, oggi abbiamo pensato di introdurvi nel meraviglioso mondo culinario di ogni singola regione, suggerendovi quelle portate a cui non potrete rinunciare, anche se siete solo di passaggio. Ecco quindi 20 piatti tipici, selezionati per regione! Niente di più facile che qualcuno lo conoscete già… Come è stato difficile scegliere!

Valle d’Aosta – Torcetti e tegole

Iniziamo la nostra rassegna con due dolci tipici: le tegole valdostane sono dei semplici biscotti a cialde (ultimamente impazza la variante cioccolato) fatti di burro, nocciole e mandorle. E si: ricordano un po’ i danesi, in effetti. I torcetti assomigliano un po’ a dei taralli pugliesi, ma molto più grossi, molto più dolci e ugualmente sfiziosi

Piemonte – Gnocchi al Castelmagno

La disamina prosegue con un buon primo piemontese: gli gnocchi al Castelmagno sono, come si direbbe a Roma, al “cacio e pepe”. Il Castelmagno è infatti un tipico formaggio piemontese a pasta semidura, che viene poi unito al pepe e ad una spolverata di noce moscata nella preparazione degli gnocchi.

Lombardia – Pizzoccheri

Unici e inimitabili, fantastici nelle fredde giornate d’inverno, i pizzoccheri dovrebbero essere lo stendardo della Lombardia, altro che Rosa Camuna (che fra l’altro è pure un buon formaggio). Quelli originali della Valtellina (da non confondere con la variante della Val Chiavenna!) sono preparati con patate a tocchetti, verza, bitto e/o casera, burro, aglio, salvia.

Trentino-Alto Adige – Torta di patate

Una bomba calorica per resistere alle basse temperature è quello che ci vuole. A seconda delle varianti, il piatto può essere cotto al forno oppure fritto. L’impasto della torta è fatto da patate crude grattuggiate, unite al sale e alla farina. Il ripieno è generalmente costituito da salumi, fagioli o contorni a piacere.

Veneto – Risi e bisi

Oltre al vino si intende e al noto radicchio trevigiano, consigliamo il conosciuto risotto con i piselli (ovvero: risi e bisi). In questo piatto, a metà fra una minestra e un risotto, vengono usate tutte le parti del pisello, baccello compreso. Inoltre, per dare maggior sapore al piatto, viene aggiunto della pancetta.

Friuli-Venezia Giulia – Gubana

Anche il Friuli è molto ricco di tradizione culinaria, ma noi consigliamo di assaggiare assolutamente un dolce. La gubana è una torta tipica delle grandi festività, ripiena di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa, scorza di limone, modellata come una chiocciola.

Liguria – Pesti e farinate

La Liguria è la patria del pesto e della focaccia. Una variante della focaccia è la “farinata”, una torta salata molto bassa che può essere di zucca o di ceci. In liguria, inoltre potrete trovare molte varianti del tipico pesto verde, come la salsa di noci oppure il pesto di fave. Come condimento c’è invece la salsa verde. Sbizzarritevi: questo è solo un assaggio!

Emilia Romagna – Zuppa imperiale

Ragù, tortellini, mortadella e… Zuppa imperiale! E’ una particolare minestra: un impasto fatto di semolino, uova, parmigiano, burro, noce moscata e mortadella (facoltativa) viene cotto al forno, tagliato a tocchetti e servito nel brodo di cappone. Piatto semplice (forse il nome inganna), ma da provare almeno una volta!

Toscana – Cantucci

Vi avvisiamo che stiamo scendendo al Sud. Senza togliere nulla al Nord, ma si sa che al Sud… Si esagera sempre un po’! E in Toscana iniziamo ad avere difficoltà su cosa proporvi. Andremo dunque sul sicuro: cantucci intinti nel vin santo, dolce semplice e souvenir allo stesso tempo, perché no!

Umbria – Strangozzi

Non sono spaghetti, non sono tagliatelle: sono strangozzi. Sono più spessi dei tagliolini e sono senza l’uovo e sono simili alle stringhe delle scarpe. Sono un prodotto della cucina povera e si può abbinare praticamente con tutto. Consigliamo la selvaggina.

Marche – Vincisgrassi 

E’ l’emblema gastronomico marchigiano. Di fatto sono delle lasagne, ma ci sono alcune differenze: non sono farciti propriamente con ragù perché la carne è tagliata grossolanamente e non macinata; la besciamella è più densa; contengono spezie come i chiodi di garofano e l’impasto può occasionalmente frattaglie di pollo, vin cotto o marsala.

Lazio – Pasta alla carbonara

Saremo stati prevedibili, ma non potete passare da Roma o da qualsiasi località del Lazio senza aver assaggiato l’unica, vera, autentica pasta alla carbonara, una delle ricette più falsate dai nostri amici inglesi e francesi. Come fai a vendere il preparato in bottiglia?!

Abruzzo – Tonnarelli

Ad ognuno il suo, ve lo abbiamo detto. E all’Abruzzo spettano di diritto i tonnarelli o spaghetti alla chitarra, pasta all’uovo molto più spessa dei tagliolini. Provateli con cacio e pepe, prosciutto e funghi, ragù, ricotta e guanciale oppure pesto e moscardini. Vi leccherete i baffi, qualsiasi combinazione voi scegliate!

Molise – Pampanella

Passiamo ai secondi col Molise. Oltre alle migliaia di specialità di pesce, c’è anche un tipico piatto di carne: la pampanella, carne di maiale speziata con aglio e peperoncino, dal sapore fortemente piccante e morbida al palato dopo la cottura. Varianti recenti la immergono nell’aceto o nella paprika. Tentar non nuoce, se siete degli sperimentatori!

Campania – Paccheri al ragù

Ci duole il cuore non elencare tutto quanto di buono ci dà la cucina campana che al solo pensarlo ingrassiamo di 20 kg… Vi consigliamo, se non li conoscete, di provare i paccheri col ragù napoletano, il condimento più conosciuto nella regione. Perché è un ragù diverso da quello a cui forse state pensando.

Basilicata – Strazzata

E’ la tipica focaccia lucana, originaria di Avigliano. Rispetto ad altre focacce è molto alta e proprio per questo viene spesso farcita. Provatela con i salumi, con il formaggio, con i peperoni, con la frittata. Le combinazioni che vanno per la maggiore sono: provolone con crudo e frittata con peperoni.

Puglia – Orecchiette con le cime di rapa

Come per il Lazio, non potete dire di essere stati in Puglia senza aver assaggiato le orecchiette con le cime di rapa, il piatto simbolo della Puglia. Trovate un buon ristorante, sedetevi, gustatevele fino all’ultimo boccone per portarvi la Puglia nel cuore, nei ricordi e nello stomaco.

Calabria – Pitta cu passoli

L’avevamo detto che man mano si scende, più scegliere diventa difficile. Per la Calabria abbiamo scelto un dolce, spesso natalizio ma non solo, che si chiama pitta cu passoli. Cosa sia la “pitta” per i calabresi non si sa con certezza: spesso indica un generico prodotto da forno. Cogliete l’occasione di mangiare qualcosa che non sia piccante nella terra di Campanella. O preferivate piccante?

Sicilia – Dolci a volontà

Torroni di Geraci, cassate e cannoli. Viene il diabete solo a pensarci. Se volete diffidare dalle imitazioni, la Sicilia è il posto giusto per provare ogni tipo di dolce. Il cannolo in primis, ma anche la brioche con la granita, frutta di Martorana, tronchetti al limone, mattonelle gelato… Insulina, grazie!

Sardegna – Malloreddus

Un ultimo sforzo e riusciremo a mangiare pure questo. I malloreddus sono dei tipici gnocchetti sardi, simili a delle conchigliette, preparati soprattutto alla campidanese (ovvero con ragù di salsiccia sarda, soffritti con cipolla, lessati, conditi con salsa pomodoro, due fili di zafferano e il tutto condito con una spolverata di pecorino sardo).

A noi è venuta fame e a voi? Cosa pensate di mangiare oggi per pranzo? E dalle vostre parti cosa si mangia?