“Pitti Immagine”: l’inizio del Made in Italy

Agli anni Cinquanta risalgono le prime sfilate delle più famose case sartoriali della città di Firenze, all’interno della Sala Bianca di Palazzo Pitti.
Qui ebbe inizio il successo del Made in Italy.

Nel 1972 nacque Pitti Uomo; nel 1975 invece fu la volta di Pitti Bimbo. La manifestazione venne quindi estesa anche al settore dei filati e della biancheria da casa.
Agli albori degli anni Ottanta un appuntamento ormai di portata mondiale – o perlomeno europea – viene trasferito dal palazzo storico del capoluogo toscano alla Fortezza da Basso, punto di riferimento per i principali eventi fiorentini.

Deduciamo quindi che il Pitti non nasce solo affinchè sedicenti fashion blogger-styilist possano sfoggiare i loro look a dir poco stravaganti, ma si presenta come un vero e proprio manifesto dell’industria Made in Italy (almeno ai suoi esordi).

È per questo che, anche quest’anno, in occasione del Pitti Bimbo, è stato spontaneo andare alla ricerca di un prodotto che fondesse in sé tradizione italiana e innovazione, necessaria per stare al passo con un mondo sempre più frenetico.

All’interno del padiglione Apartment, di per sé uno dei più vistosi, un’installazione in particolare saltava all’occhio.
Mantelle di felpa sospese; sono tutte grigie, ma il colore non manca. Giocattoli fluttuanti, fodere colorate e ricami floreali; siamo nel mondo dei grandi, ma non dimentichiamoci che tutto questo è dedicato ai bambini.

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Si tratta di giovani milanesi che hanno fatto di un’idea un lavoro, un marchio: il nome è Cape, non a caso si tratta di un’intera collezione di mantelle. Il modello è innovativo di per sé, così come l’utilizzo del materiale, ma c’è di più: l’interno dei capi è realizzato con cotone riciclato, anzi, più precisamente, rigenerato.

Sono proprio i maestri cenciaioli toscani ad estrarre il materiale dalla lana o dal cotone stesso, per poi lavorarlo con fibre sintetiche in modo da poterlo riutilizzare. In seguito il tutto viene tinto con i colori richiesti e le mantelle vengono quindi foderate e perfezionate.
Un’intuizione, questa, che dimostra come l’attenzione ecologica che si sta diffondendo sempre di più nel campo dell’abbigliamento (basti pensare all’intera collezione H&M Conscious), risulti una scelta vincente
Insomma: la moda passa, l’ambiente è ciò che ci resta.

Un esempio di artigianato e di avanguardia, in cui il Made in Italy trionfa, forte della qualità che da sempre lo contraddistingue. Ad esempio, i ricami presenti su alcuni modelli vengono realizzati a mano, a testimonianza di una tradizione che non accenna a morire, una tradizione che è davvero tutta nostra.

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Beatrice Anfossi