Avere vent’anni: oggi sognare può essere la realtà?

Per molto tempo, nel passato, si è pensato che l’adolescenza fosse il periodo più bello della vita: si credeva che questo fosse un momento di transizione che portava alla libertà, alla conoscenza di se, al futuro.

Ad oggi però nulla è più così rassicurante data la situazione socio-economica creatasi: l’ingresso nel mondo degli adulti avviene in maniera più graduale e in modo più timoroso, la voglia di crescita persiste nei giovani ma con questa anche le paure. Si assiste infatti in quest’ultimo decennio a una crisi economica e politica che ha portato enormi scompensi e timori riguardo al futuro e perciò anche i propri sogni devono essere soppesati. “Volere” risulta ben differente da “potere”: la disoccupazione nella gioventù odierna diviene così motivo di disperazione per i ragazzi, emblema di una società che non lascia più spazio ai sogni. I giovani vorrebbero aver la possibilità di lavorare, di far luce su un futuro migliore, ma troppo spesso vengono scoraggiati e demoralizzati da questa situazione spiazzante. Ciò è causa anche delle sempre più frequenti migrazioni di ragazzi che cercano ‘’fortuna’’ altrove, giovani che non rinunciano ai propri sogni e alle proprie potenzialità.

Nella giovinezza ci si trova di fronte a nuove domande da porsi: vi sono mille prospettive e mille orizzonti, alcuni utopistici ed altri difficilmente realizzabili e tutto ciò porta in se sconcerto. Il ragazzo vorrebbe aver risposte certe su ciò da realizzare nel proprio futuro, ma risulta difficile identificarsi col mondo degli adulti: egli non è più bambino ma nemmeno ancora un uomo. Sovente è solo con il gruppo dei coetanei che l’adolescente riesce ad identificarsi, a parlare del futuro e ad affermare e portare avanti idee proprie. Da tenere in considerazione è però anche il sussistente rischio di annullarsi per l’incapacità di compiere scelte decisive, di farsi scivolare via passivamente gli eventi e la vita o  di prendere decisioni per volere di altri (genitori, amici, società..). Non sempre avere vent’anni significa spensieratezza, anzi ad oggi  avere vent’anni significa affacciarsi alla vita senza quelle certezze che nel passato la società riusciva spesso  a fornire.

Sarebbe auspicabile allora che i ragazzi che hanno la possibilità di scegliere il loro futuro, lo facciano consapevolmente e non smettano mai di guardare all’avvenire con speranza, anche di fronte a mille ostacoli poiché un atteggiamento rinunciatario e arrendevole è oggi più che mai inaccettabile. Vent’anni significa avere la possibilità di scegliere, di lottare per  propri valori, facendo riscattare la nuova generazione dall’immagine di “generazione dipendente” dalle scelte altrui, attivandosi per riprendere le redini di un mondo ormai alla deriva. Ciò può risultare spaventoso ma è la vita stessa che obbliga  ad essere all’altezza dei propri sogni: avere  vent’anni dovrebbe  portare a voler dire “ci sono anch’io e posso rendere il mondo il palcoscenico dei miei sogni, dei sogni di tutti’’, senza più alcun timore.